In occasione delle celebrazioni dantesche indette a settecento anni dalla morte del Sommo Poeta, gli spazi di rhinoceros gallery in via dei Cerchi 19 a Roma, aprono per ospitare un’originale rivisitazione della Divina Commedia: il progetto fotografico EverAfter di Claudia Rogge; In a private dream of Raffaele Curi e La parola di Dante fresca di giornata, iniziativa dell’Accademia della Crusca. Come è facile intuire tutto ciò rappresenta una partitura espositiva complessa, ma sarà nostro particolare interesse soffermarci esclusivamente sulla parte fotografica.
Cardine del progetto su Dante Alighieri è la mostra EverAfter, fotografie di grandi dimensioni dell’artista tedesca Claudia Rogge, che rhinoceros presenta al pubblico per la prima volta negli spazi della galleria. Nata a Düsseldorf in Germania nel 1968, l’artista realizza nel 2011 la serie di lavori che dà il titolo alla mostra, ispirandosi proprio alla Divina Commedia e rappresentando i tre regni dell’oltretomba: Inferno, Purgatorio e Paradiso, in un’accezione personale e contemporanea.
Immagini visionarie che sembrano ispirate alla pittura antica; scene complesse e di grande impatto visivo, animate da decine di figure affastellate le une sulle altre, corpi nudi che si contorcono o si elevano.
La tecnica che viene adottata per la realizzazione di queste opere ha riferimenti fortemente teatrali e prevede la messa in posa e lo scatto di decine di fotografie singole, tante quanti sono i protagonisti dell’immagine. Riassemblate poi attraverso un minuzioso lavoro di elaborazione digitale in modo da articolarsi in un’unica imponente visione, con una sfarzosa ricerca dell’architettura visiva. La ricchezza di questo racconto per immagini pone nelle intenzioni dell’artista domande profonde sulla fede in una società occidentale sempre più ridotta allo stato laico.
In mostra si possono ammirare anche alcune opere della serie Rapport sempre di Claudia Rogge del 2005: ritratti di giovani figure femminili che, attraverso l’elaborazione digitale, si moltiplicano all’infinito. I volti delle protagoniste sono quasi sempre nascosti e anche laddove siano visibili rimangono tuttavia inespressivi, disumanizzati, senza per questo in nessun modo sminuirne la bellezza e l’armonia della composizione; anzi esaltando queste componenti in un’estetizzazione raffinata. L’individuo per Rogge diventa massa, innalzandosi a puro valore estetico, senza alcun intento né ideologico né didascalico.
Dal 16 Aprile al 15 Luglio 2021 a Roma c/o rhinoceros gallery, ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria.
PER INFO: +39 340 6430435 – info@rhinocerosgallery.com
// Articolo di Diego Pizi