Il rapporto fra la Città di Savignano sul Rubicone e Marco Pesaresi risale ad alcuni anni prima della sua scomparsa. Tra un viaggio e l’altro, fra una pausa e l’altra del suo lavoro, lo si vedeva frequentare quel gruppo che pian piano è riuscito a dar vita al progetto di “Portfolio in Piazza” poi evoluto in “Savignano Immagini” ed infine nel festival di fotografia.
Dal 2002, in occasione della dodicesima edizione del festival, l’anno successivo la sua prematura scomparsa, il Comune di Savignano sul Rubicone istituì il premio borsa di studio “Marco Pesaresi”, un modo per perpetuare la memoria del fotoreporter riminese e farlo vivere nei progetti di giovani fotografi.
Marco Pesaresi continua a vivere nell’iniziativa inesausta della mamma Isa Perazzini, che insieme a Laura e Simona sorelle di Marco, ha sottoscritto con il Comune di Savignano sul Rubicone un contratto di comodato per la custodia, l’ordinamento e la valorizzazione del patrimonio fotografico del figlio. A fine aprile 2021, non appena sono state possibili le prime riaperture dopo il nuovo lockdown di inizio anno, la donazione è stata formalizzata con il Comune di Savignano. Essa rappresenta un dono che suggella un rapporto di stima ventennale, basatosi anche su progetti comuni. È ora il Comune che si farà carico dell’archivio.
Al fondo che il fotografo riminese aveva conservato nella propria abitazione a Torre Pedrera, trasferito nel 2008 a Savignano sul Rubicone, nei locali di Palazzo Vendemini, si è aggiunto nel giugno del 2015 una parte dell’archivio prima gestito dall’agenzia fotogiornalistica Contrasto, a Roma. Da allora, l’intero patrimonio di immagini di Marco Pesaresi, in cui è possibile vedere riflessa la vita intera del fotoreporter è riunito in un unico luogo.
Oltre 140mila documenti tra negativi, fotografie, provini, stampe e diapositive che l’Amministrazione comunale si impegna a conservare, valorizzare e promuovere oltre che a provvedere all’inventariazione, all’archiviazione e alla digitalizzazione dell’intera donazione, permettendone la consultazione su Opac (on-line public access catalogue). Un passo decisivo questo, verso Savignano città della fotografia.
L’archivio Pesaresi infatti, oltre a rappresentare un fiore all’occhiello fra gli archivi fotografici italiani, è un monito per stanziare basi solide sulla gestione e a favore della ricerca sul considerevole e ancora inesplorato patrimonio fotografico italiano.
// Articolo di Diego Pizi