Perché no? Anche gli strumenti musicali hanno una loro architettura, spesso celata, ed in questo progetto il fotografo neozelandese Charles Brooks ce lo racconta in una maniera davvero particolare.
Charles porta l’osservatore all’interno di questi manufatti, dove nasce la musica. Un risultato ottenuto tramite una tecnica di ripresa molto particolare. Gli strumenti musicali sono costruiti secondo una architettura nascosta che ne determina il suono e le vibrazioni. È proprio da questa osservazione che nasce il progetto “Architecture in Music”, una esplorazione attraverso gli angoli e le forme più piccole dello strumento.
Il fotografo, è anche un musicista formidabile e negli ultimi 20 anni è stato il violoncellista orchestrale di maggior successo della Nuova Zelanda. Charles ha ricoperto incarichi importanti anche in Australia, Cina, Cile e Brasile, con concerti in tutto il mondo.
“Volevo che lo spettatore potesse immaginare di abitare lo strumento mentre questo viene suonato dai musicisti. Insomma, che potesse vedere la fonte di quelle sensazioni amplificate. Introducendo una macchina fotografica dentro gli strumenti si riescono a vedere i segni del tempo, la bellezza e la precisione di questi straordinari luoghi che di solito sono nascosti alla vista. […] Guardare dentro gli strumenti è come sbirciare nella loro anima.”
Gli strumenti musicali, messi di fronte alla macchina fotografica assumono sembianze quasi astratte. La tecnica utilizzata è stata quella di ingrandire elementi di soli pochi centimetri, ottenendo un risultato in grado di disorientare, ma anche affascinare l’osservatore. Ogni foto è composta da decine e decine di singoli fotogrammi, combinati con cura per dare la sensazione di spazio e profondità.
Quando si vedono scatti MACRO, per la maggior parte delle volte notiamo una profondità di campo ridotta che lascia in evidenza il soggetto principale. Combinando però centinaia di scatti con messa a fuoco variabile, l’interno dello strumento è sempre nitido in ogni sua parte. Tutto ciò dà l’illusione dello spazio, ingannando la mente. È l’opposto del “tilt-shift”, che fa sembrare piccoli, oggetti di grandi dimensioni, sfocando selettivamente parti della foto.
Charles Brooks è un talento fotografico eccezionale, che riesce a combinare la profonda conoscenza della musica con un’abilità fotografica esperta. I suoi ritratti sono ambiti dai più grandi musicisti classici, poiché evidenziano un approccio che solo lui riesce ad avere.
https://www.charlesbrooks.info/
// Articolo di Diego Pizi