Nel gennaio 1975 venne per la prima volta utilizzata l’espressione new topographics per descrivere il lavoro di un gruppo di fotografi statunitensi e due tedeschi che vennero coinvolti in una mostra intitolata Photographs of a Man-Altered Landscape, cioè fotografie del paesaggio modificato dall’essere umano. Le loro immagini si soffermavano sui dettagli dei luoghi apparentemente banali, fotografati in maniera neutrale, senza emozioni. Quasi tutte queste opere esposte alla George Eastman House di Rochester, erano in bianco e nero, tranne quelle di Stephen Shore.
Stephen Shore è universalmente considerato uno dei padri fondatori della fotografia moderna a colori. Nel 1972 lascia la nativa Manhattan per compiere il primo di numerosi viaggi attraverso gli States. Con una Rollei appesa al collo, realizzò il lavoro per cui ancora oggi è maggiormente conosciuto: “American Surfaces”, una serie di immagini a colori, che ricordando lo stile dell’istantanea, mostrano tutto ciò che Shore incontrava durante il viaggio: le stanze in cui dormiva, i pasti che consumava, le persone incontrate, le strade, le stazioni di servizio, i motel, le automobili, i parcheggi, ecc..
Fotografo statunitense nato nel 1947, pone la sua maggiore attenzione per l’ordinario e l’utilizzo del colore. Elementi che costituirono una sorta di rivoluzione in un mondo dove la fotografia in bianco e nero dominava la scena. Fino a quel momento, infatti, fotografi e galleristi avevano disdegnato la fotografia a colori, ritenendola adatta solo a fini pubblicitari e commerciali, mentre la sola fotografia in bianco e nero era considerata una forma d’arte.
Così come fece all’epoca, stesso identico approccio in questo nuovo volume, affidandosi alla visione aerea dei droni, continuando così a confrontarsi sempre con le nuove tecnologie.
Topographies: Aerial Surveys of the American Landscape è l’ultimo volume di Stephen Shore, le sue immagini sono state spesso identificate come qualcosa che sconvolge lo stereotipo dell’idea di America, o di ciò che può essere l’immaginario americano.
Una serie di fotografie queste, realizzate con droni dal 2020 in poi, che rivelano, con sorprendenti dettagli, l’interazione tra paesaggi naturali e artificiali nel Montana, North Carolina, New York, New Jersey, Virginia, Pennsylvania e Nebraska.
L’utilizzo di un diverso punto di vista, nonché di ripresa, è funzionale a mettere in evidenza il rapporto tra la natura e l’uomo, riflettendo sui preoccupanti mutamenti che potrebbero avvenire nel XXI secolo, perché a una certa altezza si possono vedere meglio i confini di un paesaggio, si delineano le diversità, le differenze che da sempre animano gli occhi di Shore.
dp