Dopo CAMERA di Torino anche Forlì avrà la mostra di Eve Arnold, presso il Museo Civico San Domenico, fino al 7 gennaio 2024. Le foto di Eve hanno saputo raccontare il mondo con un approccio molto personale, l’unico strumento che la fotografia americana reputa indispensabile per un fotografo.
Per capire la sua importanza nella storia della fotografia, basta ricordare che Eve Arnold è stata la prima donna, insieme a Inge Morath, a far parte della prestigiosa agenzia Magnum Photos già nel 1951. Determinazione, curiosità, ma soprattutto la volontà di non appartenere a qualsiasi stereotipo o categorizzazione le hanno permesso di realizzare immagini eclettiche: dai ritratti delle star del cinema e dello spettacolo ai reportage d’inchiesta.
Arnold è stata particolarmente nota per i suoi ritratti di celebrità come Marilyn Monroe, Elizabeth Taylor, Malcolm X e la Regina Elisabetta II. Gli scatti più noti sono quelli che hanno come soggetto Marilyn Monroe, con la quale strinse un vero e proprio sodalizio artistico. Il rapporto con Marilyn nacque durante le riprese del film “The Seven Year Itch” e ciò permise la creazione di immagini passate alla storia soprattutto per aver raccontato la personalità dell’attrice celata dietro la diva.
Eve Arnold nacque il 21 aprile 1912 a Filadelfia, in Pennsylvania, da genitori immigrati russi. Iniziò a fotografare nel 1946, mentre lavorava in uno stabilimento di fotoritocco a New York City, e poi studiò fotografia nel 1948 con Alexei Brodovitch alla New School for Social Research di New York.
Andò in Inghilterra nel 1962 per mandare suo figlio a scuola; fatta eccezione per un intervallo di sei anni in cui lavorò negli Stati Uniti e in Cina, tutto il resto della sua vita lo ha vissuto nel Regno Unito.
Il soggiorno in Cina portò alla sua prima grande mostra personale al Brooklyn Museum nel 1980, nello stesso anno, ha ricevuto il National Book Award per In China e il Lifetime Achievement Award dall’American Society of Magazine Photographers. Negli anni successivi ricevette molti altri riconoscimenti e premi. Nel 1995, venne nominata membro della Royal Photographic Society ed eletta Master Photographer – il riconoscimento fotografico più prestigioso al mondo – dall’International Center of Photography di New York.
Nel 1996 ha ricevuto il Kraszna-Krausz Book Award per “In Retrospect”. L’anno successivo le furono conferite lauree honoris causa dall’Università di St. Andrews, dalla Staffordshire University e dall’American International University di Londra; è stata anche nominata membro del comitato consultivo del Museo Nazionale di Fotografia, Film e Televisione di Bradford, nel Regno Unito; e le sue pubblicazioni superano di poco la decina. Ad un passo dai 100 anni, il 4 gennaio 2012 morì nella clinica di Pimlico, alle porte di Londra, dove era ricoverata ormai da tempo.
L’esposizione a Forlì, è curata da Monica Poggi ed è stata realizzata in collaborazione con Magnum Photos, con circa 160 immagini, di cui molte inedite. Un percorso che presenta l’opera completa della fotografa a partire dai primi scatti in bianco e nero della New York degli anni Cinquanta fino agli ultimi lavori a colori, realizzati alla fine del secolo. Le opere selezionate affrontano temi e questioni come il razzismo negli Stati Uniti, l’emancipazione femminile, l’interazione fra le differenti culture del mondo.
«Sono stata povera e ho voluto ritrarre la povertà; ho perso un figlio e sono stata ossessionata dalle nascite; mi interessava la politica e ho voluto scoprire come influiva sulle nostre vite; sono una donna e volevo sapere delle altre donne». (cit. Eve Arnold)
Info: www.mostrefotograficheforli.it
dp