FIOF, Fondo Internazionale per la Fotografia, oltre ad occuparsi di cultura fotografica su tutto il territorio nazionale: con mostre, eventi, convention, didattica, ed internazionalizzazione; fornendo negli anni sostegno al fotografo professionista nella sua attività.
Si preoccupa anche delle problematiche relative agli archivi storico-fotografici, non è un caso infatti che nella splendida cornice del Centro Studi Sergio Fontana di Canosa di Puglia, il 12 gennaio 2019 si è tenuto un convegno sugli ARCHIVI STORICO FOTOGRAFICI. Un bene da tutelare, conservare e valorizzare.
Da questo meeting è scaturito un chiaro concetto di salvaguardia del manufatto fotografico, sia per il suo valore storico artistico, sia per la sua grande testimonianza di carattere etnico-atropologico.
Salvaguardia e tutela al fine di evitare la polverizzazione degli stessi. Un problema esistente che pochi conoscono è che da alcuni anni gli archivi e le collezioni fotografiche non vengono più acquisiti da istituzioni italiane ed europee. Dall’altro canto invece, istituzioni straniere, come il museo di Abu Dhabi, fra i più concreti, ed altri musei americani, stanno acquistando fondi fotografici privati, quindi tutta la cultura europea in particolare quella italiana.
Questa poca attenzione in materia è una criticità dettata anche dalla difficoltà di reperire fondi economici allo scopo di restituire alla nostra fotografia quella giusta dignità che merita. Poiché non dimentichiamo che la fotografia rappresenta la forza del raccontare ciò che siamo stati, trasferendo alle nuove generazioni la conoscenza del passato.
“Sempre abbiamo pensato, che la fototeca debba essere un ambiente vivo che produca cultura attraverso mostre, eventi, incontri e pubblicazioni. Questo sarà il nostro modello.”
FIOF a tal proposito si sta impegnando, in collaborazione con enti pubblici e privati, alla progettualità di nascenti FOTOTECHE del territorio, dove i fondi fotografici oltre ad essere conservati con materiali idonei (Photographic Activity Test, un test definito nel 2007 dalla International Standards Organisation standard ISO 18916:2007 Imaging materials – Processed imaging materials – Photographic activity test for enclosure materials; precedente Norma, ISO 15423 del 1999), saranno archiviati, digitalizzati e gestiti da personale formato in tal senso.
Personale che sappia riconoscere con una certa cura e maniacalità le differenti tecniche fotografiche che si sono succedute nel tempo, che sappia stilare un inventario e da questo possa catalogare il bene fotografico secondo le normative dettate dall’ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione).
Personale che sappia far fronte ad un primo approccio di restauro effettivo (messa in sicurezza di materiali critici) oltre a conoscere perfettamente le modalità di fotoriproduzione, scansione e restauro virtuale dei manufatti. Professionalità dichiarate e certificate oltre a quelle maturate nel settore.
// Articolo di Diego Pizi