Il dipartimento degli interni degli Stati Uniti, qualche giorno fa (29 gennaio 2020 così come riportato nel documento allegato), ha firmato un ordine per far rimanere a terra la flotta di droni cinesi utilizzata dal governo americano per le operazioni di NON EMERGENZA a seguito delle possibili minacce derivanti dagli stessi per la sicurezza informatica.
È stato ufficialmente detto che questi droni possono raccogliere e condividere informazioni preziose per entità, organizzazioni e governi stranieri.
Nel comunicato stampa del governo americano si legge che il blocco riguarda solamente le operazioni non di emergenza per cui i droni utilizzati per combattere incendi, per la ricerca e il salvataggio delle persone e per le catastrofi naturali rimarranno operativi.
Dopo Huawei è la volta di DJI; seppur non esistono ancora riferimenti specifici, risulta ovvio che il governo a stelle e strisce vuole puntare il dito contro DJI, produttore di droni cinesi con più del 80% dei velivoli al mondo.
Il colosso DJI, a seguito di ciò ha rilasciato una dichiarazione nella quale viene espressa grande delusione per questa decisione, soprattutto poiché sembra mascherata come un problema di sicurezza, quando invece è solamente una scelta politica e “forse” anche economica.
// Fonte.
// Articolo di Diego Pizi