A Cinecittà verrà ospitato il nuovo Museo Italiano dell’Audiovisivo e del Cinema (MIAC). Dal prossimo dicembre avremo un luogo per ritrovare o scoprire l’immaginario collettivo, dove i visitatori potranno conoscere e vivere la storia, attraverso l’evoluzione dell’arte più potente nata oltre un secolo fa: l’audiovisivo.
Voluto e finanziato dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, il MIAC è stato realizzato dall’Istituto Luce-Cinecittà, in partnership con Rai Teche e CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia, in collaborazione con Cineteca di Bologna, AAMOD (Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico), Museo Nazionale del Cinema di Torino, Fondazione Cineteca Italiana, Cineteca del Friuli, Mediaset, ed il patrocinio della SIAE. Un insieme di partnership, che disegnano un patrimonio archivistico-visivo di importanza extranazionale.
Il MIAC – Museo Italiano dell’Audiovisivo e del Cinema avrà sede all’interno degli Studi di Cinecittà su un’area di 1600 metri quadri, nell’edificio che era, un tempo, sede del Laboratorio di Sviluppo e Stampa. Uno specifico luogo dove negli anni è passata buona parte della storia del cinema italiano.
La cura del MIAC è affidata allo storico del cinema, Gianni Canova, allo storico della fotografia, Gabriele D’Autilia, allo storico dei mass-media, Enrico Menduni, ed al regista Roland Sejko.
Il MIAC racconterà e farà vivere al pubblico il percorso del patrimonio audiovisivo italiano, dalle origini del Cinema, fino all’arrivo della Televisione e poi alla nascita ed allo sviluppo del digitale. Alla base del Museo c’è naturalmente la materia: centinaia di film e filmati d’archivio, documenti, fotografie, interviste, sigle, backstage, grafiche, radio.
Un patrimonio materiale e non di 120 anni, che verrà reso immersivo ed emozionale grazie ad installazioni interattive e linguaggi transmediali, al fine di sollecitare i sensi e le percezioni del visitatore.
// Articolo di Diego Pizi