Elliot Erwitt, classe 1928, è considerato uno dei maestri della fotografia ancora viventi. A testimonianza della sua grandezza, nel corso dei suoi 80 anni di carriera, i numerosi ritratti, inquadrati in un misto tra ironia e surrealismo, a vari personaggi di spicco a lui contemporanei , dallo spettacolo con Marilyn Monroe o ancora Arnold Schwarzenegger, a personaggi politici, arrivando a fotografare molti dei presidenti americani degli ultimi 50 anni.
Da menzionare anche la sua collaborazione, dal 1953 in poi, con la rinomata agenzia fotografica MAGNUM PHOTO di cui diventerà anche presidente alla fine degli anni Sessanta, con la quale negli anni porterà avanti molti progetti a livello internazionale tra cui ricordiamo uno dei più recenti, il progetto “Home” (2018) in collaborazione con Fujifilms.
La mostra
Ed è proprio con 100 dei suoi più famosi scatti che a lui è stata dedicata una mostra al Museo Diocesano Carlo Maria Martini, nella città di Milano, aperta dal 27 Maggio al 16 ottobre.
La retrospettiva, a cura di Biba Giacchetti e patrocinata dal comune di Milano, rappresenta la sintesi perfetta dello scattare di Erwitt, raccogliendo e riassumendo da una parte il suo surrealismo dall’altra il suo romanticismo.
Tra questi momenti immortalati, visibili nella mostra, impossibile dimenticare il bacio dei due amanti riflesso nello specchietto laterale di un’auto parcheggiata di fronte al mare californiano, ricordata come una tra le sue più sentimentali; (“California,1955”)
Da citare anche la surreale foto tra il presidente USA Nixon e il presidente dell’URSS Kruscev del 1959, foto che venne utilizzata per la campagna politica dello stesso Nixon, ciò grazie alla forza espressiva del momento, colto in virtù della grande capacità di Erwitt.
“Una delle mie fotografie fu utilizzata nella campagna di Nixon per mostrare il suo atteggiamento da duro mentre punta il dito contro Kruscev e dimostrare che sapeva tener testa ai sovietici… insomma cose così. Sono soddisfatto della fotografia, credo sia una bella foto, ma non sono particolarmente fiero dell’uso che ne fu fatto. Ma cosa ci si può fare? Il fotografo fa le foto e basta.”
Elliot Erwitt in “Magnum. I primi cinquant’anni della leggendaria agenzia fotografica” (di Russell Mirrel, edizioni Contrasto) 2016
Ad accompagnare le foto più note, soprattutto in bianco nero, ci saranno inoltre anche foto meno conosciute, a colori, per esempio quella fatta negli anni ’60, sul set del film “The Misfits”; (Elliot Erwitt, Reno, Nevada, Usa 1960)
Ad adornare il museo Diocesano presenti in più molti scatti protagonisti i bambini, segno della grande passione che il fotografo ha sempre dimostrato verso questi ultimi, nei quali l’artista ritrovava genuinità e innocenza, tipiche di quell’età. Tramite queste giovani personalità lo scopo di Erwitt è stato quello di comunicare messaggi e provocare emozioni forti nello spettatore.
“Le immagini hanno a che fare con il cuore, la mente e gli occhi e devono comunicare e finché lo fanno, è valido”
Elliot Erwitt, Magnum Photo
Info: https://chiostrisanteustorgio.it/mostra/elliott-erwitt-100-fotografie/
//Articolo di Fausto Fiore