L’interesse per la fotografia contemporanea, del Museo Osvaldo Licini di Ascoli Piceno, dopo la mostra dedicata a M. GIACOMELLI, continua.
Grazie alla stretta collaborazione tra Arte Contemporanea Picena, Fototeca Provinciale di Fermo e Archivio Mario Dondero, sabato 16 marzo 2019, è stata inaugurata la mostra “SCATTI d’ARTISTA” dedicata appunto a Mario Dondero, artista di fama internazionale.
All’inizio del percorso campeggia una grande immagine in cui il fotografo è ritratto con Mimmo Rotella, una casualità ma questo fotogramma risulta essere l’unico fra quelli scelti, in cui Dondero è ritratto e del quale non si conosce il fotografo. Curioso no?!
Tutte le immagini in mostra, sono state realizzate durante i suoi viaggi, e raccontano di incontri negli studi, durante mostre o nelle abitazioni degli stessi artisti. Tra i più famosi ricordiamo quelli a Londra con Francis Bacon e con Henry Moore, a Roma con Giorgio De Chirico, Cy Twombly, Mario Schifano e Tano Festa e quelli con autori meno noti come Flavio Costantini e Cesare Peverelli, con tutti lo stesso approccio, la stessa delicatezza e sincerità.
Una sincerità tale che il prof. Stefano Papetti docente di Museologia e Restauro presso l’Università degli Studi di Camerino, curatore scientifico delle Collezioni Comunali di Ascoli Piceno, esperto dello studio dell’arte marchigiana rinascimentale e barocca, evidenzia nella presentazione di “SCATTI d’ARTISTA”, scomodando anche G. Leopardi.
Rifacendosi infatti ad un passo poco noto dello ZIBALDONE, afferma che questa è una mostra oltre che inedita, utile a molti storici dell’arte, poiché come dice il poeta recanatese spesso si comprende più a fondo l’essere di una persona osservandola in una immagine, in un ritratto, piuttosto che da un incontro con la stessa.
Ci si sente davvero vicini agli artisti fotografati, e forse Dondero sta tutto in queste poche e semplici parole:
[…] il mio modo di fotografare richiede un elemento antropologico. Una strada non è una strada, o una finestra non è una finestra se non c’è la presenza umana.
// Articolo di Diego Pizi