Ad aprile 2022, alle porte di Parigi nella municipalità di Boulogne-Billancourt, apre il nuovo Musée Départmental Albert-Kahn. Fotografia, cinema, botanica, pacifismo e dialogo tra i popoli: un luogo dedicato agli esseri umani e al loro rapporto con il pianeta.
Nella cornice del progetto architettonico firmato dal giapponese Kengo Kuma, verrà presentato un programma incentrato sull’eredità materiale e morale di Albert-Kahn (1860-1940), banchiere milionario e filantropo, noto per aver avviato gli Archivi del Pianeta, uno dei più grandi progetti fotografici mai realizzati per documentare edifici e culture in tutto il mondo, e che ha portato alla raccolta, nell’arco di 22 anni, più di 72mila fotografie a colori e circa 183mila metri di pellicola.
Il museo, che si estende su un parco di quattro ettari allestito da Albert-Kahn alla fine dell’800 e annoverato come Monumento Storico dallo Stato francese, è affacciato sulla città e aperto sul giardino secondo il concetto giapponese dell’engawa – uno spazio che modula la relazione tra interno ed esterno –.
Il Dipartimento dell’Alta Senna che ha voluto la sua istituzione e ne è proprietario anche delle collezioni, vuole rendere il nuovo museo un’istituzione multidisciplinare, ponendosi tre obiettivi: deve impegnarsi all’educazione all’immagine attraverso le immagini, con un focus particolare sui temi sociali, rivendicando il ruolo di interlocutore pubblico; deve rivolgere una speciale attenzione alla natura, alle piante e agli esseri viventi, alla loro conoscenza e conservazione secondo il progetto scientifico del suo ideatore; deve infine essere un’istituzione profondamente locale e ancorata a Boulogne-Billancourt, luogo di sperimentazione, produzione e diffusione delle idee di Albert-Kahn.
Per la riapertura ci sarà un percorso permanente e immersivo tra raccolte fotografiche, cinematografiche e vegetali ed una mostra temporanea inaugurale. Tutto ciò porterà i visitatori in un viaggio alle origini degli archivi, proponendo un’esplorazione attraverso fotografie e proiezioni dall’inizio del ‘900 fino ai nostri giorni.
Info: Museo Dipartimentale ALBERT-KAHN
// Articolo di Diego Pizi