Al grande fotografo di moda, ma non solo, il Palais Galliera di Parigi, renderà omaggio, il marzo prossimo, con una mostra di lavori eseguiti per le più grandi Maison. Nato a Ravenna 74 anni fa, dal 1973 si è stabilito a Parigi, dove oggi vive.
Roversi è stato definito “il pittore di immagini”. I suoi scatti, infatti, come tutte le opere d’arte, hanno il dono di superare la quarta dimensione: il TEMPO; per giungere nella quinta, dell’ETERNITA’. È stato il primo italiano a firmare il Calendario Pirelli, con Looking for Juliet, nel 2020.
Negli anni della sua formazione a Parigi, provava sempre cose nuove anche se usava sempre la stessa fotocamera e la stessa impostazione del flash. Aveva un approccio quasi militare nella preparazione delle riprese, perché diceva che “[…] il treppiede e la tua macchina fotografica devono essere ben fissati, affinché i tuoi occhi e la tua mente potranno essere liberi […]”.
Attraverso la sua curiosità, la sua visione e la sua passione per la fotografia, nonché con i suoi lavori, Paolo è diventato un’ispirazione globale per i fotografi e il mondo della moda.
Infine STORIE DI LUCE, il libro, scritto con il filosofo Emanuele Coccia, che uscirà per Einaudi prima di Natale. Un punto di riferimento per i giovani, “Perché la fotografia è una forma di comunicazione e dovrebbe essere insegnata nelle scuole, come la scrittura o il disegno”, la tecnica si può imparare, ma come disse Nadar, uno dei pionieri in questo campo che Roversi cita spesso, “quello che è davvero difficile da apprendere è il sentimento della luce”.
// Articolo di Diego Pizi