Il giorno 1 dicembre 2019 si è inaugurato a Fermo il TERMINAL MARIO DONDERO, un luogo di arrivi e partenze che oltre a contemplare spasi destinati al Comune, alla Regione, alla ditta di autotrasporti STEAT ed a SISTEMA MUSEO (società cooperativa che fornisce servizi e competenze specializzate per la gestione e la valorizzazione di musei e beni culturali), ha un’area espositiva fiore all’occhiello della cittadina e della Regione Marche.
Uno spazio che a Mario sarebbe piaciuto, queste sono le parole che tutti hanno pronunciato… La sua presenza è viva, soprattutto anche grazie ad una frase che rende tutto più donderiano:
“So bene che tutto può essere inventato, costruito, falsificato. Viviamo nel regno dei doppi, delle teorie sulla scomparsa dell’originale, delle seconde vite. Ma se accettassimo il principio che il falso è più aderente alla realtà del vero, cadrebbe il rispetto per il mondo, per ciò che vi accade veramente”
Una vita al servizio della fotografia, ma soprattutto dell’individuo, per raccontare storie vicine e lontane che tra qualche settimana si concretizzeranno nella sua mostra fotografica, primo evento pubblico e di ampio rilievo ospitato nel Terminal.
Una mostra di circa 80 scatti, per lo più inediti, ricercati e preparati dalla Fototeca di Fermo, con un lavoro minuzioso, frutto di un’esperienza ormai decennale nel campo fotografico.
L’esposizione fotografica sarà articolata tenendo conto di diverse aree tematiche che vanno dall’Africa a Cuba a l’Irlanda, dal teatro alla scuola, dagli ambienti delle borse europee ai ritratti di artisti e grafici che Dondero ha fotografato in occasioni importanti o nei loro studi/atelier.
Appuntamento al 21 dicembre c/o il nuovo TERMINAL MARIO DONDERO.
// Articolo di Diego Pizi