The Only Woman (L’unica donna) è il titolo del libro pubblicato da Phaidon curato dalla documentarista americana Immy Humes, una raccolta di 100 fotografie di gruppo scattate tra il 1862 e il 2020: amici, movimenti, associazioni e club, attori e scrittori, registi, ma anche scienziati, avvocati e politici. Fotografie così diverse tra loro, realizzate in più di 20 paesi in un periodo lungo più di un secolo, ma tutte con un elemento in comune: tra i tanti uomini, nell’immagine, compare sempre una sola donna.
Lil Hardin, la pianista americana che realizzò le prime registrazioni jazz di sempre, in concerto nel 1923; Katharine Graham, prima donna eletta nel Consiglio di amministrazione dell’Associated Press americana, al tavolo tra 22 uomini, nel 1975. Nei gruppi l’unica presenza femminile non si nota quasi, tant’è che occorre sforzare gli occhi per trovare nella moltitudine la LEI che ha saputo conquistarsi quel ruolo.
Ognuna delle 100 foto selezionate è identificata con il nome della protagonista ed è accompagnata da una descrizione affascinante e precisa del momento e della ragione dello scatto. Per fare un esempio stupisce che Marie Curie, «the Only» per eccellenza e merito, sedesse sola e con una postura mista tra indifferenza ed imbarazzo, in un gruppo di fisici e chimici alla prima Conferenza Internazionale di Fisica mai organizzata al mondo, dal 30 ottobre al 3 novembre 1911, anno del suo secondo premio Nobel, nelle sale dell’Hotel Metropole di Bruxelles.
La fotografia da sempre ha saputo interpretare il ruolo di testimone, e queste 100 immagini sono nate con l’intento di documentare un momento, un avvenimento, una scoperta, o comunque la loro epoca, e sicuramente quasi mai, chi ne è stato l’autore, ha riflettuto sul ruolo della donna nel momento preciso dello scatto.
Interessante infine notare come nel volume il ruolo della donna muti tra le pagine: a volte protagonista, integrata nel gruppo; altre volte figura di contorno, spesso anonima. Queste immagini oltre a testimoniare un lentissimo cambiamento nel modo di vivere il mondo al maschile, sono anche espressione di un profondo desiderio di parità e di emancipazione, con una nuova consapevolezza che passa attraverso il raggiungimento di un obiettivo voluto con forza e determinazione.
dp